Grey’s Anatomy : l’aereo che uccise una serie notevole
Un medical drama di cui devo ammettere di essere una fan di lunga data.
Le prime stagioni me le sono viste e riviste così tante volte che potrei recitarne i dialoghi a memoria. La struttura non è originale, ma è buona.
Breve accenno alla trama
La voce fuori campo della protagonista ci racconta la storia chiudendo sempre con riflessioni che, pure essendo spesso scontate, hanno sempre il potere di commuovermi.
Questi ragazzi, dopo aver studiato per anni, hanno ora un duro scontro con la realtà, rivelando così quanto abbiano ancora da imparare. Una di quelle serie in grado di farmi passare dal piangere al ridere nell’arco di pochi minuti.
Il mio punto di vista
Insomma un equilibrio perfetto tra leggerezza e profondità.
Potrei cominciare descrivendo i personaggi, ma sono così tanti che vi tedierei per giorni. Vi dirò soltanto che sono meravigliosamente variegati ed è impossibile non trovarne più di uno in cui identificarsi. Le sfaccettature dei caratteri e delle storie sono molteplici e ben delineate, al punto che ad alcuni mi ci sono proprio affezionata.
Ma un nefasto giorno un aereo si schiantò portando con sé la maggior parte dei personaggi più interessanti. Un vero e proprio lutto da cui purtroppo questo medical drama non si è mai più ripreso.
Da lì in poi hanno tentato la rianimazione con diversi espedienti, senza grande successo. Hanno inserito nuovi personaggi, i quali però non hanno mai più avuto la profondità dei protagonisti delle prime stagioni. Le coppie implose, il cui fallimento è stato una vera e propria agonia, durata innumerevoli episodi, sono molte (Callie e Arizona, le quali avrei voluto fossero reali per poter andare da loro e urlare di lasciarsi, April e Jackson, che fin dall’inizio sembravano messi insieme con la forza.. ecc..).
Come sta cambiando
La cosa peggiore è la perdita della componente principale, quella della medicina. I casi sono stati trattati sempre più con leggerezza, lasciando più spazio alla telenovela dei medici. Forse complice il fatto che i pochi specializzandi rimasti sono ora medici affermati e che si è chiuso un capitolo senza sapere bene come aprirne uno nuovo. Così gli hanno fatto comprare l’ospedale, senza che se ne siano davvero mai occupati. Poi hanno inserito nuovi specializzandi senza preoccuparsi di farci conoscere davvero le loro storie e le loro personalità. Hanno perfino fatto una web serie dedicata a loro, che vi posso giurare è davvero penosa.
Nelle ultime stagioni di questo medical drama hanno voluto dare un colpo di spugna e recuperare un po’ della leggerezza ormai perduta. Purtroppo hanno ecceduto, perdendo la componente più emotiva. Insomma il delicato equilibrio tra ironia e dramma è tuttora latitante.
E poi lasciatemi aggiungere che una donna di mezza età, medico affermato, con tre figli a carico e vedova che si mette a rischiare la prigione e la licenza per frodare una compagnia assicurativa è davvero inconcepibile. C’erano sicuramente altre soluzioni legali e più logiche che avrebbe potuto adottare, no? Tutto per inserire la questione spinosa della sanità negli Usa, che però non è stata affrontata approfonditamente.
Comunque, ho continuato a vederla nonostante tutta la rabbia che mi ha provocato negli ultimi anni. Qualcosa dovrà pur dire…
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