Chi Sono

Dunque, non è affatto facile.
Va beh, partiamo, sarò breve, promesso.

Ho sempre amato le storie, fina da piccolina.
Pregavo mio padre di raccontare e quel pover’uomo doveva sempre inventare qualcosa. Le infinite storie venivano suddivise così da poter riprendere da dove si era lasciato.
Poi sono cresciuta e, imparando a leggere, ho scoperto i libri.
La mia casa, grazie a mia madre, era costellata dei tomi più disparati, grandi opere o letture leggere, una sorta di splendida biblioteca privata.
Tuttavia l’incarnazione della bramosia di storie era mia nonna. Quanto leggeva mia nonna, non ve lo potete nemmeno immaginare. La passione è così passata di madre in figlia fino ad arrivare a me.
Affiancato a quello per la lettura è arrivato un’altro grande amore, quello per il cinema. Per fortuna ho avuto un grande insegnante, mio cugino. I suoi titoli bizzarri e inconsueti hanno accresciuto il mostro famelico che viveva in me.

Comunque, si sa, più si cresce e meno tempo abbiamo da dedicare alle nostre passioni. Leggere è faticoso. Quando si è stanchi, si legge e si rilegge la stessa pagina tre volte prima di riprendere il filo. E così mi sono un po’ dimenticata delle mie grandi passioni.

Per fortuna la tv mi è venuta in soccorso.
Oggi il panorama “televisivo” è ricchissimo e così ho ritrovato l’amore perduto, più forte di quando lo avevo lasciato.
La vera fonte di ispirazione per tutto questo è la mia amica Lucia. Nelle lunghe giornate di lavoro la sua voce rompeva il silenzio per chiedermi “Ari, mi racconti una storia?”. Allora iniziavo a propinarle le trame delle serie che avevo visto. Adoravo come sapesse ascoltarmi trasognata, quasi pendesse dalle mie labbra. Così sono passata da ascoltatrice a narratrice.
A pensarci bene, in qualche modo, le interminabili serie tv che guardo oggi non sono poi tanto lontane dalle storie “a puntate” che mi raccontava mio padre.

Forse volevo soltanto rendervi partecipi di una passione che in fondo dura da tutta la mia vita.

Arianna Chemello