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Jane the virgin : quando il realismo magico volge all’ironia

La parodia speciale delle telenovela, davvero magnifica.

Premetto che non sono assolutamente una fan del realismo magico, ma in questa serie è stato inserito con una tale eleganza ed ironia da farmi riconsiderare il genere.

Breve accenno alla trama

La protagonista della serie è una famiglia venezuelana, dall’identità culturale molto forte, composta da tre donne intense che incarnano differenti generazioni.
Jane Villanueva è una ragazza moderna e determinata. La sua vita è influenzata dalla madre, Xiomara, emancipata e sicura, e dalla nonna, Alba, fiera, stoica e piuttosto religiosa. 
Alba chiede a Jane di restare vergine fino al matrimonio e, nonostante la madre non sia d’accordo, Jane accetta. In realtà prende questa decisione non soltanto per compiacere la nonna, ma principalmente per il timore di diventare come la madre. Infatti Xiomara l’ha concepita quando era ancora adolescente senza coinvolgere il padre.


Nonostante abbia tenuto fede alla promessa fatta, Jane si ritrova nella situazione per cui aveva giudicato la madre. Tuttavia la colpa non è di Jane, infatti è stata inseminata accidentalmente. Vi starete chiedendo come, beh, non vi anticipo nulla perché è davvero esilarante!

Fino a quel momento, per Jane, la sua vita era perfetta, o quasi. Lavorando in un Hotel come cameriera, progettava di finire il college per diventare insegnante.
A complicare la storia c’è il fatto che Jane è fidanzata con Michael, un poliziotto bianco intelligente e ambizioso.

Da qui la storia si ingarbuglia sempre più, aggiungendo i classici colpi di scena delle telenovela a cui la serie si ispira.

Il mio punto di vista

Uno degli espedienti geniali, che conferisce personalità e ironia alla storia, è il grande coinvolgimento del narratore onnisciente, doppiato in Italia da Massimo Lopez in modo esemplare.
Piena di momenti commoventi e molti altri davvero divertenti, la narrazione scorre perfettamente, leggera , ma al contempo molto intensa. Vengono affrontati temi difficili come la povertà, l’immigrazione e l’integrazione culturale.

Il suo punto forte è il confronto tra generazioni, ma anche tra i caratteri delle protagoniste molto diversi tra loro.
Inoltre viene integrata perfettamente la comunicazione non verbale grazie alla tecnologia odierna, il che rende la serie estremamente attuale. Nonostante i continui stravolgimenti, non diventa mai scontata o noiosa. Unica nota dolente è la relazione omosessuale di Petra Solano. Capisco perfettamente la volontà di aggiungere il tema dell’omosessualità, fino a qui piuttosto latitante, ma Petra proprio no, vi prego.

Mi sono divertita e commossa. Una falsa telenovela che ha trasportato la mia mente ed il mio cuore con leggerezza facendomi dimenticare i problemi quotidiani. Una cosa di cui spesso bisogno sia stremo bisogno.

Disponibile su Netflix

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