dr. House

Dr House: uno sherlock Holmes con lo stetoscopio.

Ovviamente la conoscerete tutti, ma se non è così vi prego di dare un’occasione a questa serie.

Breve accenno alla trama

In un ospedale universitario del New Jersey, c’è un reparto di medicina diagnostica che si occupa di quei pazienti che nessuno ha saputo curare. Una continua battaglia contro il tempo alla ricerca di indizi per sbrogliare misteri.

Gregory House, protagonista della serie, è un egocentrico genio della medicina a cui la definizione di misantropo sta quasi stretta.
Tra sarcasmo ed a volte vero e proprio sadismo si rivela essere un autolesionista con la sfera emotiva di un bambino di sei anni.
Un uomo complesso a cui vengono scusati gran parte dei suoi comportamenti anche a causa della sua disabilità. Infatti, un infarto gli ha lasciato un danno permanente alla gamba e un dolore costante. Senza nessuna possibilità di cura, lenisce le sue sofferenze con potenti antidolorifici da cui è oramai dipendente.

L’equipe di Gregory House è composta da tre giovani medici.
Allison Cameron è una giovane, sensibile e bellissima dottoressa.
Eric Foreman è brillante, testardo e ambizioso
Robert Chase è intelligente, viziato e controverso.

Non trascurabili i personaggi di Lisa Cuddy e James Wilson.
Cuddy, direttrice dell’ospedale, è forte ed indipendente e fa onore alla sua femminilità senza perdere di credibilità.
James è un oncologo con qualche piccolo problema nelle relazioni interpersonali. Ne sono testimonianza i suoi matrimoni falliti ed il fatto che il suo migliore amico sia House.

Il mio punto di vista

Il peggioramento esponenziale dei pazienti genera una forte suspense che porta ad un grande coinvolgimento.
Risulta difficile da credere che malattie così rare siano tutte capitate tra le mani di un singolo medico, ma essendo un diagnosta di fama mondiale che accetta solo casi praticamente impossibili, direi che è quasi plausibile. E poi non dimentichiamoci della “licenza poetica”!

Mai scontata o prevedibile, ha rivoluzionato il concetto di due generi, unendo magistralmente il tema medico a quello delle indagini.
E’ stato subito amore.
Un medico geniale che non si occupa di tagliare, facendo sembrare la medicina un gioco, ma di comprendere fino in fondo l’importanza della diagnosi per poter combattere le malattie che affliggono i suoi pazienti.

Ma oltre la medicina c’è di più. Durante gli episodi vengono proposti dilemmi importanti, non solo professionali, ma anche umani.
House si spinge oltre ogni limite, mettendo in discussione ogni regola, rivelando che spesso giusto e sbagliato non vanno di pari passo con le regole di questa società. Ci fa capire il valore dell’eccezione.

Ovviamente nell’arco delle stagioni le cose precipitano sempre più e devo ammettere che anche a me è sembrata eccessiva questa escalation autodistruttiva. Tuttavia le prime stagioni sono pura poesia ed è imperativo che voi le guardiate.
Tanto, poi finirete per affezionarvi ai protagonisti e andrete fino in fondo, vedendo tutte le stagioni.
Vi lamenterete che la qualità sia calata, senza riuscire comunque a fermarvi. Lo so, è successo anche a me.

L’ho rivista più volte e devo ammettere che al di là del fascino del protagonista la serie è ben scritta e girata e merita di essere vista. 

Dr. House è disponibile su Sky e su Prime Video.

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